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domenica 2 novembre 2008

banche in crisi?depositi garantiti per legge

Invece non esistono garanzie per gli investimenti come obbligazioni o pronti contro termine, né per i conti non nominativi.Oggi gli Istituti di credito sono in piena bufera finanziaria. I correntisti non corrono rischi di perdere i propri soldi in caso di fallimento di una banca, in quanto sono tutelati da un fondo interbancario di tutela dei depositi istituito in Italia dal 1987. Questo fondo è stato creato inizialmente come consorzio volontario, poi come consorzio obbligatorio di diritto privato ed è stato riconosciuto dalla Banca d'Italia. Una direttiva comunitaria specifica, in vigore dal 1996, che riguarda tutte le banche della Ue, ha previsto una garanzia minima di 20.000 euro. Attualmente, però, i ministri delle Finanze dei Ventisette hanno trovato un accordo per innalzare a 50.000 euro tale tetto.Questo speciale fondo assicura i correntisti non solo degli istituti italiani, ma anche delle succursali di banche italiane nella Ue e delle succursali in Italia di banche comunitarie ed extracomunitarie consorziate. Le succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia hanno l'obbligo di adesione a questo fondo se non aderiscono a un sistema di garanzia estero equivalente. Esso copre anche gli assegni circolari, i titoli assimilati e i certificati di deposito siano intestati e solo se nominativi. Non sono rimborsabili i depositi, i fondi rimborsabili al portatore e i fondi investiti in operazioni di pronti contro termine o in obbligazioni. In caso di fallimento di una banca viene nominato un liquidatore ed entro un mese il depositante viene contattato tramite raccomandata e informato circa le somme a suo credito. Entro tre mesi dall'inizio della liquidazione coatta dell'istituto inizialmente sono rimborsati 20mila euro e nei limiti di 103.291,38 euro viene rimborsata la restante parte secondo i tempi stabiliti dai liquidatori.
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Andrea
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